QUESTIONE PENSIONISTICA -ENPAM

Tre anni che fanno la differenza per la pensione

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TRE ANNI CHE FANNO LA DIFFERENZA PER LA PENSIONE da ENPAM Previdenza n. 6 del 19 febbraio 2021 a cura di Gabriele Discepoli

Tanti medici vicini all’età della pensione di Quota A si chiedono perché ci sia così tanta differenza tra l’andarci a 65 anni e aspettare i 68 anni canonici.

La risposta è nel metodo di calcolo. La riforma delle pensioni del 2012, che ha messo in sicurezza i conti ENPAM raggiungendo una sostenibilità a 50 anni, ha infatti previsto sia un aumento graduale dell’età per la pensione di vecchiaia, in linea con l’aumentata aspettativa di vita, sia – per la Quota A – il passaggio al contributivo a partire dal 1° gennaio 2013.

Chi va in pensione a 68 anni riceverà quindi una pensione calcolata con il tradizionale metodo Enpam (contributivo indiretto a valorizzazione immediata) fino al 31 dicembre 2012, mentre per gli anni successivi si applicherà lo stesso metodo di calcolo usato dall’Inps.

Per la Quota A resta comunque possibile andare in pensione anticipata a 65 anni ma a patto di chiedere l’applicazione del metodo contributivo retroattivamente, a partire dall’inizio della propria iscrizione all’ENPAM.

QUANTO

Generalmente applicando lo stesso calcolo contributivo garantito dall’Inps la pensione risulta notevolmente più bassa.

Prendendo il caso reale di un’iscritta oggi sessantatreenne, vediamo che andando in pensione a 68 anni prenderebbe più di 4mila euro annui, mentre anticipando a 65 anni la pensione si ridurrebbe a meno di 2.400 euro. Nonostante le altre variabili in gioco, la dottoressa presa come esempio riceverà – nell’arco della vita – un importo totale del 30 per cento superiore se aspetterà l’età della vecchiaia, anche considerando il fatto che chi va in pensione a 68 anni paga la Quota A per tre anni in più e percepisce l’assegno tre anni più tardi.

Gli importi variano ovviamente da caso a caso e dipendono molto dall’età e da quanto si è versato (in particolare per i più anziani che avevano scelto di pagare sempre la quota ridotta). Per vedere un’ipotesi personalizzata si può consultare la propria area riservata.

METODO ENPAM

In generale con il metodo di calcolo della Fondazione si guadagna rispetto al contributivo pubblico. Continuano a beneficiare integralmente del sistema ENPAM le pensioni di Quota B, della gestione della medicina generale e degli specialisti ambulatoriali. Dal 2013 si applica invece il contributivo per la Quota A e la gestione degli Specialisti esterni.

BUSTA ARANCIONE PER SAPERE QUANTO PRENDERÒ da ENPAM Previdenza n. 6 del 19 febbraio 2021 a cura di Gianmarco Pitzanti

Bastano solamente due clic per avere sotto controllo la propria situazione previdenziale. Con la funzione “Busta arancione” infatti per avere un’ipotesi di pensione non serve fare nessuna fila, è tutto sulla propria Area riservata.

Nato ormai dieci anni fa, il servizio “Busta arancione” ha permesso a centinaia di migliaia di medici e dentisti di poter consultare da casa, seduti di fronte al proprio computer e più di recente sul proprio smartphone, le proprie ipotesi di pensione.

È possibile infatti avere un prospetto della pensione di Quota A, di Quota B e per i periodi di attività svolta in convenzione con il Servizio sanitario nazionale come medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, addetti alla continuità assistenziale e all’emergenza territoriale.

Possono usufruire del servizio anche gli iscritti alla gestione della medicina generale che sono passati alla dipendenza (es: chi lavorava come guardia medica convenzionata ed è stato assunto dalla Asl mantenendo la contribuzione all’Enpam).

COSA MI DICE

La Busta arancione mette a disposizione una simulazione approssimativa della propria rendita futura.

Per quanto riguarda la pensione di Quota A, dato che gli importi dei contributi sono stabiliti in base all’età anagrafica e non in base a quanto si guadagna, sono disponibili due ipotesi che si basano solo sul tipo di pensione: di vecchiaia o anticipata.

Invece per i medici e gli odontoiatri che svolgono la libera professione e per i convenzionati si aprono tre diverse ipotesi di pensione.

La prima si basa sull’ipotesi che sino al momento del pensionamento l’iscritto continuerà ad avere guadagni in linea con la media dei redditi percepiti fino a quel momento. Nel secondo scenario invece si ipotizza che in futuro avrà un reddito pari a quello medio degli ultimi tre o cinque anni. Nella terza ipotesi, infine, il sistema calcola la pensione ipotizzando che sino al momento della pensione manterrà il reddito dell’ultimo anno.

Le ipotesi includono già gli effetti dei contributi che si verseranno in futuro.

Queste informazioni oltre che a rendere più trasparente il rapporto tra Fondazione e gli iscritti, permettono a questi ultimi di poter pianificare in maniera strategica il proprio futuro previdenziale. Si può decidere infatti di aumentare la propria pensione attraverso un riscatto di laurea o di allineamento, oppure di integrare la rendita con una forma di previdenza complementare.

COME SI FA

Una volta entrati nella propria area riservata bisogna cliccare su “Ipotesi di pensione”. A questo punto appariranno i fondi in cui si è attivi dal punto di vista previdenziale (Quota A,B, Fondo della Medicina Convenzionata e accreditato) e si potranno scaricare i file pdf con le ipotesi di pensione legate ai vari fondi.

IPOTESI DI PENSIONE

Esistono vari modi per conoscere la propria rendita futura e quando si potrà andare in pensione. Il più semplice e immediato è il servizio di busta arancione direttamente dell’area riservata del sito ENPAM. Chi non è ancora registrato può iscriversi…

Tratto da: In Breve n.08 a cura di Marco Perelli Ercolini